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Le rocce PDF Stampa
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Le rocce
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Dolomie, calcari dolomitici, gessi

Dolomie
Dolomie
Queste rocce calcaree, sono presenti al contatto tra i calcescisti di Devero e lo gneiss del Monte Leone con affioramenti discontinui lungo una linea disposta tra Veglia, Devero, Binn fino alla Bocchetta d’Arbola.

Si tratta di una fascia costituita prevalentemente da dolomie saccaroidi, marmi dolomitici, quarziti e carniole (caratterizzate dalla presenza di gessi) e sono caratterizzati da un colore grigio chiaro sulla superficie fresca, bianco-giallastro su quelle più alterate. Sono materiali dalle pessime caratteristiche geotecniche, soprattutto per il contenuto di gessi, caratterizzati da un comportamento di tipo plastico, e che costituiscono dei preferenziali orizzonti di scivolamento delle masse rocciose.

Molto importante sul piano mineralogico è l’affioramento di Lengenbach, a monte di Infeld, caratterizzato dalla presenza di numerosi minerali e in cui è stata ricavata una vera e propria miniera sfruttata per l’estrazione di “cristalli”.


Fornace Veglia
Fornace Veglia
Le fornaci per la calce
Nei secoli scorsi sia in Veglia e Devero che nella Binntal erano numerose le fornaci per la cottura della calce. Le strutture troncoconiche delle fornaci erano una presenza diffusa nel paesaggio alpino. Nelle fornaci venivano cotti per sei–otto giorni frammenti di roccia calcarea che venivano estratti dai numerosi affioramenti tra queste montagne.

Una fornace era alimentata notte e giorno con fascine di legna per ottenere temperature di 800°-1000° (con un quintale di legna si otteneva un quintale di calce). La calce viva ottenuta veniva combinata con acqua per ottenere la calce spenta utilizzata in edilizia per fare malta legante. Aggiungendo altra acqua si otteneva il “latte di calce” con potere disinfettante e impiegato per imbiancare i muri. La calce era una risorsa importante per le comunità alpine e minuziose norme stabilite dagli Statuti ne regolavano la produzione e la vendita.

Fornaci visitabili
Alpe Veglia: in ottimo stato di conservazione e recentemente restaurata la fornace situata lungo la strada che porta a Cornù, in prossimità della cascata del Rio Frova.
Alpe Devero: lungo il sentiero natura del Vallaro, una breve deviazione conduce ai resti di una vecchia fornace.
Premia: nel territorio comunale meritano una visita quella di Piedilago, in prossimità della strada statale della Val Formazza, e di Ca’ Francoli, nucleo wlaser tra Alpe Vova e Salecchio Superiore.
Binn: una fornace è attrezzata con pannelli esplicativi lungo un sentiero geologico che da ImFeld arriva alla cava di Legembach, a breve distanza da quest’ultima.
Ernen: nelle vicinanze dell’Alpe Frid una fornace è stata oggetto nel passato di interventi di restauro.



 
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