Minerali unici al mondo |
Pagina 1 di 4 Le montagne tra Devero e Binn rappresentano uno dei distretti mineralogici più interessanti al mondo. Minerali rari o unici al mondo, o cristalli di particolare bellezza provenienti ad esempio dai massicci del Monte Cervandone e dell’Arbola, oppure da Lengenbach, si trovano nelle più prestigiose collezioni museali italiane e straniere. Quella di Binn è nota in tutto il mondo come “la valle dei minerali“: in effetti, 16 dei suoi minerali non sono mai stati trovati in nessun altro luogo della terra e, dei circa 300 minerali conosciuti in Svizzera, quasi 200 si ritrovano nella Valle di Binn. Per quanto riguarda l’area del Parco Veglia Devero, vi risultano presenti oltre 150 specie minerali, alcune delle quali molto rare o uniche al mondo. L’interesse dell’uomo per i cristalli ha qui origini antiche, come testimoniato a Veglia dai resti di un accampamento mesolitico per la lavorazione dei cristalli di quarzo, o sul versante italiano dell’Arbola dal ritrovamento di una lama di pugnale dell’età del bronzo in una geode di cristalli, o ancora a Binn dal ritrovamento di una collezione di nove cristalli di quarzo, con grandezza fino a venti centimetri, durante lo scavo di una piccola necropoli che corrisponde al periodo tra il V secolo a.C. e il III secolo d.C. Le rocce mineralogicamente più interessanti sono gli gneiss del Monte Leone e le dolomie della valle di Binn. Qui gli strahler (ricercatori di minerali) e l’interesse degli studiosi in breve portarono alla conoscenza di una straordinaria ricchezza di specie minerali. Nell'area del Monte Cervandone sono rappresentati un’inconsueta varietà di rari e talori esclusivi sali di arsenico, mentre nelle dolomie della Binntal, ed in particolare di Lengenbach, altrettanto rari solfosali. Questa particolare situazione mineralogica è il frutto di una complessa situazione geologica e geochimica. In queste rocce sono insolitamente concentrate mineralizzazioni di rame e di arsenico. Nel corso dei profondi sconvolgimenti dovuti alle alte pressioni e temperature che determinavano le profonde trasformazioni metamorfiche, questi minerali sono stati in parte disciolti da acque idrotermali: rame, arsenico e altri elementi, in soluzione, hanno probabilmente reagito con i minerali presenti nelle dolomie della Binntal originando numerosi solfosali. Le soluzioni sature, man mano che migravano poi verso nord (Binntal), si raffreddavano precipitando e reagendo, nella regione del Cervandone, con i minerali delle fessure attraverso cui passavano. Tale processo ha originato una grande varietà di minerali particolari, caratterizzati da un elevato contenuto di ossidi di arsenico. La rimobilizzazione dell'arsenico sembrerebbe un processo ancora in atto, come testimoniato dall'esistenza all'Alpe Veglia di una sorgente minerale contenente sali di arsenico. |