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Un cuore verde per due paesi PDF Stampa
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Un cuore verde per due paesi
Castagneti
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Abetine
Peccete
Pinete
Laricete
Cembrete
Pinete pino mugo
Laricete
Laricete con larici vecchi
Laricete con larici vecchi
Gli alti boschi tra Binntal e Baceno sono quasi del tutto costituiti da larice (Larix decidua), in purezza, o a tratti infiltrati dall’abete rosso. È una specie tipica delle regioni interne delle Alpi, caratterizzate da alta insolazione, temperature invernali rigide, suoli anche poveri e superficiali. Unica conifera europea adattata a perdere in inverno le sue foglie aghiformi per meglio sopportare i rigori invernali, in autunno ammanta con il giallo oro delle chiome le alte vallate alpine creando paesaggi fiabeschi.
Vero pioniere di alta quota, molto esigente in fatto di luce, produce piccoli semi alati che germinano con facilità su terreno nudo, anche povero, colonizzando suoli morenici, detritici, pascoli abbandonati o poco utilizzati.

È una specie dotata di grande longevità: oltre il Monte Leone, vicino a Simplondorf esiste un magnifico bosco di larici la cui età supera i 1000 anni! Di altezza e diametro davvero considerevoli sono testimoni silenziosi di grandi avvenimenti storici in una terra di confine: le sanguinose guerre tra Ossola e Vallese, con il passaggio delle truppe prima della sanguinosa guerra di Crevoladossola, le lotte di conquista degli alpeggi, l’arrivo dei primi coloni walser, il passaggio di Napoleone...

Nel Parco Veglia e Devero molti sono gli individui plurisecolari, come i grandi larici della piana di Veglia, di circa 600 anni, oppure dell’Alpe Buscagna, o del Lago Nero, o ancora dell’Alpe Campello, vicino alle baite lungo il sentiero per i Piani della Rossa. In Binntal numerosi alberi secolari si incontrano lungo il sentiero tra Fäld e Freschi.

Larice antico Sempione
Larice antico Sempione
La presenza di numerosi pecci intercalati ai larici, come ben evidente soprattutto in vicinanza dell’Alpe Devero, sembrerebbe indicare che le laricete “pure” di questo versante sudalpino potrebbero essere il risultato dell’intervento umano, che lo ha preferito e mantenuto a scapito del peccio. Si tratta infatti di un’essenza di particolare valore, che fornisce legname di prima qualità, che ha consentito agli artigiani walser di edificare case in grado di resistere agli agenti atmosferici anche per 500 anni. Inoltre le foglie sottili permettono il passaggio di luce al suolo in quantità sufficiente alla crescita delle specie erbacee, mantenendo quindi inalterata la flora dei pascoli e ottenendo pascoli alberati, i cosiddetti “parchi di larice”, oggi sempre più rari a causa del loro parziale abbandono.

L’aspetto più conosciuto ed apprezzato paesaggisticamente delle laricete è quello caratterizzato da un folto sottobosco arbustivo a Rododendro (Rodendron ferrugineum) e mirtillo (Vaccinium mirtyllus): si tratta del cosiddetto “Rhododendro-Vaccinietum laricetosum”. Le estese fioriture di rododendro rappresentano uno degli spettacoli più gratificanti per una escursione di inizio estate in questi luoghi.



 
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