Un cuore verde per due paesi |
Pagina 8 di 9 CembreteLarice e Pino cembro (Pinus cembra) costituiscono le specie forestali che si spingono maggiormente in altitudine, condividendo condizioni climatiche e ambientali simili. Questo monumentale pino, riconoscibile dagli altri pini dai ciuffetti di cinque aghi anzichè due, rispetto al larice cresce più lentamente e adotta una strategia di dispersione dei semi alquanto complessa. Si presenta quindi solitamente frammisto alle foreste di larice in modo discontinuo, e le foreste di cembro sicuramente più frequenti nei millenni scorsi sono oggi in gran parte scomparse. Fondamentale per il particolare ciclo riproduttivo di questo albero è la raccolta del seme da parte della nocciolaia (Nucifraga caryocatactes), un corvide che costituisce riserve invernali interrandoli in piccole buche nel terreno. Dai rifugi dimenticati o abbandonati, anche dopo anni, germineranno le giovani piante. Sul versante ossolano invece la sua presenza è limitata a pochi esemplari in Valle Formazza (Alpe Stivello) e in Valle Anzasca (Alpe Vittimi, alta Val Segnara). Ma nella storia naturale di questi luoghi la sua presenza è stata sicuramente ben più importante. Un ritrovamento singolare è stato un fossile di pino cembro ritrovato nei sedimenti delle acque del Lago Kastel, a oltre 2.200 metri di altitudine, dove ora non esiste più vegetazione arborea. Oggi la Regione Piemonte e il Parco Veglia Devero sono impegnati in un progetto di diffusione della specie nel proprio territorio, attraverso messa a dimora di semi raccolti da alberi autoctoni nelle valli limitrofe. |