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Tra terra ed acqua PDF Stampa
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Tra terra ed acqua
Laghetti alpini
Torbiere
Torbiere

Le torbiere rappresentano ecosistemi molto complessi, oggetto di studio e di significativi interventi di conservazione. Il Parco Veglia Devero, nell’ambito di un progetto di tutela europeo ha redatto uno studio e un piano di gestione per le torbiere più significative. Al confine con il parco, all’interno della Riserva del Binntal, il Consiglio di Stato del canton Vallese ha deliberato dal 1999 la protezione e la conservazione integrale di un’ampia area sottostante alla Bocchetta d’Arbola, chiamata “area umida di particolare importanza, Arbrun”. Questa comprende le torbiere di importanza regionale vallesana “Blatt” e di importanza nazionale “Oxefeld”.

Potentilla palustris
Potentilla palustris
Le torbiere sono generalmente antichi bacini lacustri soggetti ad un progressivo interrimento per accumulo di materiale vegetale, processo che nelle estreme condizioni climatiche alpine può essere anche molto lento. Lo strato erbaceo si affonda in un denso strato di muschi, umidi al tatto, di spessore consistente. Questi muschi sono gli sfagni, vere "spugne" del regno vegetale, in grado di assorbire acqua in quantità fino a venti volte superiore al loro peso allo stato asciutto. La torba è l'humus scuro, quasi nero, che affiora qua e là, povero di elementi nutritivi in quanto formatosi in ambiente molto acido e povero di ossigeno, con forte rallentamento dei processi di decomposizione dei resti vegetali.

Normalmente le torbiere si formano nelle regioni fredde e umide della Terra: ne sono ricche ad esempio Scandinavia e Canada. In Italia questi ambienti, caratterizzati da una flora ed una vegetazione molto specializzate, sono particolarmente rari e si trovano soprattutto nelle valli alpine chiuse, un contesto ambientale che rispecchia la realtà del Parco naturale dell’Alpe Veglia e Devero.

Drosera rotundifolia
Drosera rotundifolia
La vegetazione di una torbiera non è uniforme, ma è costituita da comunità vegetali differenziate a seconda del diverso grado di consolidamento. Le fasce immediatamente in continuità con i residui specchi di acque libere, sono dominate da Carice rigonfia (Carex rostrata) o dalla Cannetta di palude (Phragmites australis) alle quote inferiori (Piana di Devero). E ancora due rare specie dai fiori vistosi: il Trifoglio d'acqua (Menyanthes trifoliata) e la bella Cinquefoglia di palude (Potentilla palustris). Successivamente Pennacchi, Carici, Giunchi ed Equiseti, e tra questi, Parnassia (Parnassia palustris), Primula farinosa (Primula farinosa), Cinquefoglia tormentilla (Potentilla erecta), Tajola comune (Tofieldia calyculata) o Genziana bavarese (Gentiana bavarica).

Ma sarà certamente una piccola e rara pianta insettivora a catturare nella maggior parte dei casi la nostra attenzione: la delicata Rosolida a foglie rotonde (Drosera rotundifolia). Le foglioline sono tondeggianti, lungamente peduncolate e disposte a formare una rosetta radicale. Le pagine fogliari superiori sono ricoperte da sottili peli, detti “tentacoli”, terminanti con una estremità arrotondata secernente una gocciolina di liquido denso, appiccicoso e trasparente, che permettono alla pianta di catturare piccoli organismi animali, e di ricavarne direttamente gli elementi nutritivi di cui necessita (soprattutto azoto e fosforo, scarsamente presenti in questi ambienti).



 
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