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Fontane e lavatoi |
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Fontane e lavatoi |
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Da vedere in Valle Cannobina |
Da vedere in Valle Cannobina
In Valle Cannobina, lo sfruttamento delle acque sorgive è testimoniato dalla presenza, ancora oggi, di numerosi lavatoi e fontane. Ogni paese aveva, di norma, almeno un lavatoio pubblico e numerosi altri privati; a Gurro e dintorni, ad esempio, si contavano, fra piccoli e grandi, quarantadue lavatoi, dei quali cinque pubblici! Molti di questi manufatti sono andati perduti; se ne conservano, tuttavia, esempi interessanti in quasi tutti i paesi della valle.
Grandi lavatoi coperti si trovano, per esempio, a Socraggio (1881), all’inizio del paese, a Cavaglio, all’imbocco della strada per Gurrone, e a Spoccia. A Falmenta, dopo la chiesa, sulla strada per La Valle, si incontra il lavatoio del Cursamè mentre a Cursolo, sulla mulattiera che scende ad Airetta, un piccolo sentiero conduce al lavatoio di Cuslor, il più grande fra quelli situati nei paesi.
Nelle frazioni del lago ricordiamo il lavatoio di Sant’Agata, lungo la strada per Socragno, risalente al 1838. Sia nei paesi che negli alpeggi sono, poi, molte le fontane; sono in genere dotate di grandi vasche in pietra e per questo alcune di esse erano dette Albi, da un termine dialettale che significa conca, catino. Certe erano famose per la freschezza e limpidezza delle acque che da esse sgorgavano, come l’albi che si trova sopra Orasso, sul sentiero Monte Cotto Graduscio.
In genere di fattura molto semplice, solo alcune si distinguono per una ricerca anche estetica; fra queste ricordiamo le fontane di Cannobio ed in valle vi l’albi di Cursolo, in via Fontana. Si compone di due vasche di pietra accostate, una, più grande, di forma rettangolare, l’altra a conca semicircolare, che riceve acqua da un foro ricavato nella vasca superiore. La vasca più grande ha all’estremo un pilastrino, sormontatoda una sfera di pietra, dal quale fuoriesce il cannello dell’acqua.
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