Fiumi e cascate
Scritto da Paolo   
giovedì 20 dicembre 2007

IL CANNOBINO

La morfologia della Valle Cannobina è legata a millenni di erosione, trasporto e sedimentazione avvenuti ad opera del ghiacciaio, ma anche dei corsi d'acqua; il principale è il Torrente Cannobino, che conta diversi affluenti su entrambi i versanti della valle.

Il Cannobino nasce ad est, alle falde del Cimone di Corte Chiuso, e percorre l'omonima valle per circa 28 km prima di sfociare nel bacino del Lago Maggiore. In molti tratti il torrente è rinserrato fra alte rocce, in una valle angusta e suggestiva; le sue acque scorrono rapide fra grossi massi levigati che creano piccole conche e cascate. Nell'ultimo suo tratto, nella piana di Traffiume, cambia profondamente, divenendo calmo ed ampio.

Per secoli il Cannobino rappresentò una via di comunicazione per i valligiani . Lungo il suo corso si trasportava il legname proveniente dal taglio dei boschi di faggio, rovere e castagno della valle. Nei punti più favorevoli del torrente si erigevano le serre, sorta di dighe che consistevano in una doppia travatura di legno, appoggiata alle rocce della sponda del corso d'acqua, con al centro una grande porta. Questi sbarramenti artificiali permettevano di aumentare il flusso d'acqua e quindi agevolare la discesa a valle delle bure (così erano chiamati i grossi tronchi privati di rami e corteccia), che giungevano al fiume da ripidi sentieri; questi ultimi, denominati le suuende, venivano, appositamente creati con i rami di scarto risultanti dal taglio e con fondo coperto da neve pressata e ghiacciata.

Il legname arrivava in questo modo alle segherie di Cannobio, dove veniva lavorato.

Questo sistema, detto flottazione, era, tuttavia, molto pericoloso e fu pertanto abbandonato verso la fine del XIX secolo, per lasciar posto al trasporto con teleferiche e carri, lungo la strada di fondovalle, costruita fra molte difficoltà dal il 1850 e al 1880.

Se da un lato la presenza del torrente costituì un vantaggio per i valligiani, dall'altro rese complicata la realizzazione dei tracciati viari, delle mulattiere, prima, e delle strade, poi.

La costruzione del numerosi ponti lungo il corso del Cannobino comportò sforzi considerevoli, sia tecnici che economici. I più antichi attraversamenti nella valle, testimoniati fin dal XVI secolo, sono quelli dell'Orrido di Sant'Anna, di Traffiume, di Ponte Falmenta e di Ponte Teia. Fatta eccezione, tuttavia, per il ponte dell'orrido, ancora esistente, gli altri andarono distrutti e furono sostituiti in epoche più recenti. I ponti della strada di fondovalle attraversano il fiume in tre punti, portando la strada a percorrere alternativamente i due versanti. Caratteristici i piccoli centri abitati, come Ponte Spoccia e Ponte Falmenta che nacquero, lungo a strada, proprio nei pressi di questi attraversamenti.